La decisione della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, di non partecipare ad Atreju è coerente con il suo posizionamento e con la linea attuale di un partito che vuole avere una identità più precisa e che si ricompatta. Quasi sempre per ottenere quell’obiettivo i messaggi sono negativi, necessitano di un “nemico” e di un pericolo rappresentato dalle scelte politiche dell’altro schieramento. Non dimentichiamo che la costruzione del consenso passa da una combinazione di storie che hanno la funzione di esercitare una più efficace comunicazione con la propria comunità.
In questo momento Elly Schlein è occupata a trovare una connessione emotiva e valoriale con un elettorato che non aveva gradito lo spostamento verso il centro del Partito Democratico.
Che sia la scelta giusta in prospettiva non ne sono convinto. Tutto da dimostrare, infatti, se questo posizionamento oltre a recuperare voti a sinistra e tra gli astensionisti sia sufficiente a costruire una maggioranza alternativa al centrodestra. Se il nuovo Partito Democratico aspira a tornare al governo non può che partire dai numeri. E non solo dai numeri suoi, ma da quelli raggiungibili insieme ai possibili alleati.
A quel punto Elly Schlein potrebbe trovarsi di fronte alla necessità di fare scelte comunicative diverse per ampliare la base elettorale del suo partito e raggiungere nuovi target ed anche la partecipazione ad Atreju assumerebbe una valenza diversa rispetto ad oggi diventando fortemente consigliabile.
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