Lo so non si dovrebbe fare, ma su Europa mi hanno intervistato su televisione ed indecisi ed io vi ripropongo il testo dell’articolo (tratto da http://www.europaquotidiano.it)
VERSO IL VOTO ■ APPARIRE SULLO SCHERMO NELLE ULTIME SETTIMANE MOBILITA GLI ELETTORI CHE PENSANO ALL’ASTENSIONE
La tv? Il last minute dei candidati a caccia degli indecisi
RUDY FRANCESCO CALVO
Uno convincente, preparato e chiaro sui programmi. L’altro simpatico e sincero. Secondo uno studio Swg, gli spettatori che non hanno ancora scelto per chi votare hanno percepito in questo modo la presenza di Silvio Berlusconi e Walter Veltroni la scorsa settimana a Porta a Porta. La cosa strana, però, è che quello simpatico è il candidato del Pd e quello preparato il suo avversario del Pdl. Una netta inversione di tendenza rispetto a quanto si è verificato negli anni precedenti ed è ormai entrato nel luogo comune: Silvio lo showman contro Romano, puntiglioso sui programmi.
Spalmato su tutti gli elettori, lo studio della Swg mostra risultati diversi: un Veltroni sì simpatico, ma anche più preparato chiaro sui programmi e rassicurante del suo avversario.
Dall’altra parte, Berlusconi è abile e a suo agio davanti alle telecamere, ma anche aggressivo e arrogante.
Magari non avrà alcuna influenza sul voto del 13 aprile, anche perché si tratta solo del primo round di un combattimento ancora lungo. L’aspetto più evidente rispetto alle campagne elettorali precedenti è la moltiplicazione dei soggetti in campo, con i relativi candidati premier.
Tutti con pari diritto di essere presenti sugli schermi televisivi.
«Tornare alle vecchie tribune elettorali – spiega lo spin doctor Marco Cacciotto – farebbe calare ancor di più l’attenzione degli elettori. La vera domanda è: ci sarà un faccia a faccia tra Veltroni e Berlusconi? Dipende tutto dalle regole che si definiranno.
D’altra parte, anche nelle primarie americane ci sono più candidati, ma non si impedisce di fare i confronti in tv tra i due favoriti. Invece, ripetere il confronto ingessato di due anni fa con sei o sette candidati farebbe allontanare ancor di più il pubblico ».
Il rapporto tra politica e televisione è uno degli elementi più studiati in ogni campagna elettorale.
D’altra parte, proprio la tv è il principale strumento d’informazione per la maggior parte degli italiani e quando le elezioni si avvicinano il pubblico dei programmi di approfondimento con ospiti politici cresce. Inoltre, «la nuova legge elettorale – illustra Cacciotto – ha spostato ancor di più la campagna dal territorio ai media. Anche i singoli eventi nelle varie città acquistano significato solo se sono rilanciati dalla tv. Lo dimostra anche il tour che sta compiendo Veltroni».
Quali effetti determina tutto ciò sugli orientamenti di voto? «Nel lungo periodo la tv sedimenta le convinzioni preesistenti, non modificando le intenzioni di voto, ma semmai raff o r z a n – dole. Nel medio e breve per i o d o , cioè nei tempi propri di una campagna elettorale, assistere ai dibattiti con i leader politici in tv può avere invece un effetto di mobilitazione della propria base, soprattutto in coloro i quali sono indecisi se votare per il proprio schieramento di riferimento o non recarsi alle urne».
Un effetto che si verifica in particolar modo nelle ultime settimane a ridosso della data del voto, quando l’attenzione degli elettori è massima e coinvolge anche i cosiddetti “indecisi”. In quei giorni, un passaggio nei salotti televisivi fa acquisire ai candidati un’immediata visibilità.
«Per spostare l’elettorato – afferma Cacciotto – serve un evento clamoroso: un annuncio straordinario o, al contrario, una gaffe particolarmente grave. Si tratta comunque di percentuali molto piccole, ma quando il divario tra i principali contendenti è minimo, possono essere importanti ».
Effetti ancora molto ridotti sulle intenzioni di voto ha in Italia l’uso dei new media, a partire da Internet. «Solo tra i più giovani comincia a essere uno strumento diffuso. Anche in quel caso, a funzionare è soprattutto la creazione di network che favoriscono la mobilitazione».
dibattiti…due anni fa mi rifiutai di guardare entrambe le sessioni perchè trovavo assurdo che le domande fossero praticamente stabilite in anticipo. e se quest’anno la questione dovesse ripetersi farò altrettanto. vada per la presenza di un moderatore (che rende il tutto molto compassato, fin troppo), vada per il tempo massimo alle risposte, ma che le domande siano esaminate in anticipo dagli staff è ridicolo. è come se il professore anticipasse allo studente le domande cui lo sottoporrà in sede d’esame. così il dibattito viene trasformato in un semplice elenco dei punti principali del programma elettorale e in un’occasione per screditare l’avversario sul piano personale (dandogli dell’ubriaco) o per sparate sensazionali (ici) con cui far breccia nel cuore e nella mente degli indecisi. i dibattiti così ingessati riusciranno anche a spostare qualche voto ma chi ha le idee appena appena chiare non merita di sorbirsi spettacoli di questo tipo.
Tra marchi nuovi e antipolitica elettori confusi al supermarket:
http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-6/mappe-25feb/mappe-25feb.html