da http://www.repubblica.it: L’ultima rilevazione dell’Atlante Politico realizzata da Demos per Repubblica
Congelato il distacco tra Pdl e Pd, partita in mano agli indecisi
Alla Camera, la coalizione di Veltroni sale al 39,1, ma resta 6,6 punti sotto il Pdl
di FABIO BORDIGNON e ROBERTO BIORCIO
L’ultima rilevazione dell’Atlante Politico, realizzata da Demos per la Repubblica, conferma il vantaggio della coalizione guidata da Berlusconi. Alla vigilia dell’entrata in vigore del divieto di diffondere sondaggi, la situazione si presenta simile, anche se rovesciata, rispetto a quella di due anni fa: Pdl e alleati hanno un margine di 6-7 punti, che non sembra però mettere al riparo da sorprese.
Veltroni potrà ripetere lo stesso inseguimento realizzato dal Cavaliere nel 2006? La situazione attuale appare molto più complessa. I due leader non hanno solo il problema di contendersi gli incerti, mobilitando le proprie aree di riferimento. Appaiono soprattutto impegnati a fronteggiare la concorrenza degli (ex)alleati nei rispettivi campi. In una situazione in cui resta elevatissima l’incertezza degli elettori. Un campagna serrata potrebbe rafforzare entrambi, senza variare in modo significativo il distacco.
Possiamo però rilevare alcuni elementi di asimmetria fra le coalizioni, che potrebbero modificare gli attuali rapporti di forza. Gli intervistati orientati all’astensionismo si ritrovano in prevalenza nel centrosinistra (e soprattutto fra chi aveva votato per l’Ulivo). Le decisioni finali di questo settore potranno influire in modo decisivo sull’esito del voto. Per Berlusconi esiste invece il problema della possibile smobilitazione dei settori più marginali del suo elettorato, in mancanza di una adeguata drammatizzazione della scadenza elettorale. Veltroni mantiene d’altra parte un notevole appeal personale, che potrebbe essere capitalizzato nei giorni che precedono il voto.
Un altro aspetto importate da verificare riguarda il rapporto tra le due formazioni maggiori e gli “altri” partiti. Per ora, i sondaggi hanno rilevato una forte tendenza alla concentrazione dei voti su Pd e Pdl, e un complementare ridimensionamento delle “terze forze”.
La conclusione della campagna elettorale potrebbe però segnare un ritorno della delegittimazione reciproca, dell’antipolitica e della protesta per le condizioni di vita, orientando gli elettori verso altre scelte. Oggi non abbiamo elementi per stabilire quale di queste tendenze prevarrà: possiamo solo registrare con sufficiente precisione la situazione esistente.
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