Dall’articolo di Curzio Maltese sul’evento al Lingotto organizzato dagli under 40 PD
“Quello che s’è capito dalla giornata del Lingotto è che in ogni caso esiste uno spazio largo per una terza candidatura, e magari per una quarta e quinta. Spazio mediatico, politico, di consensi popolari e di argomenti. Perfino uno spazio biografico. Le biografie di Franceschini e Bersani sono quelle di uomini di partito. Ottimi uomini di partito, bravissimi organizzatori. Ma i leader di questa epoca non sono mai uomini di partito e basta. Sono narratori. E la prima cosa che raccontano agli elettori è la propria vita. Sul mercato della comunicazione, le vite dei funzionari di partito oggi non interessano né a destra né a sinistra.
Personaggi come il medico Ignazio Marino, l’avvocato Debora Serracchiani, il giovane economista Marco Simoni o il professore di filosofia Giuseppe Civati, per citare alcuni possibili candidati della “terza via”, sono tutti più seducenti per i media. Esiste poi uno spazio di argomenti politici. Altrimenti detti: valori. Lo scontro fra Franceschini e Bersani si giocherà molto sul tema delle future alleanze del Pd, che non scalda moltissimo i cuori. Molto meno di valori che si possono scrivere con la maiuscola, come la Laicità, i Diritti Civili, la Solidarietà, la Giustizia. Temi sui quali la platea del Lingotto si è spellata le mani, da chiunque fossero evocati, da Chiamparino come da Serracchiani, nelle brevi ma appassionate arringhe di Pippo Civati, Sandro Gozi, Paola Concia, Francesco Boccia e altri. Insomma lo spazio c’è e siccome in politica il vuoto non esiste, prima o poi uno di questi andrà ad occuparlo.
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