I risultati del censimento portano alcuni cambiamenti nello scenario competitivo USA per le elezioni presidenziali 2012.
La popolazione in 10 anni è aumentata del 9,7% raggiungendo 308,745,538 residenti (si tratta della più bassa percentuale di crescita dal 1940).
In particolare sono i Latinos a crescere e questo a prima vista potrebbe essere un vantaggio per i Democratici.
Vi è stato però un notevole spostamento di popolazione dalle città industriali del nord-est e del mid-west verso il sud e l’ovest. A cambiare non è solamente la distribuzione della popolazione, ma anche dei seggi. Questo rappresenta invece un vantaggio per i repubblicani: dei 10 stati che perdono seggi, otto erano stati vinti da Obama nel 2008. Tuttavia l’aumento della popolazione latina in stati del Sud come il Texas potrebbero spostare gli equilibri a favore dei democratici. Come vedete il cambio di contesto competitivo, sposta gli equilibri e richiede aggiustamenti strategici. Chi sarà più bravo ad approfittarne?
L’analisi del Washington Post
Il video del Census Bureau
La mappa interattiva dei seggi
Senza dubbio lo spostamento di molti cittadini statunitensi dal nord-est verso gli stati del sud potrebbe cambiare i risultati elettorali di questi stati, favorendo i democratici in molte zone tradizionalmente conservatrici. In questa direzione potrebbe anche andare l’aumento del numero degli immigrati latino-americani negli States, anche se qui potrebbe giocare molto il fattore religioso (che viene meglio interpretato, a mio avviso, dal partito repubblicano). A mio avviso il vero fattore determinante sarà la forza dei Tea Party nel condizionare la politica dell’opposizione conservatrice: questi nuovi gruppi potrebbero portare nuovo consenso ai repubblicani, ma si correrebbe anche il rischio di portare il partito su posizioni troppo estreme (la triste vicenda di Tucson ne è forse un segnale, anche se indiretto).
Certo, se le prossime presidenziali si dovessero giocare su pochi e fondamentali grandi elettori, è probabile che un cambiamento del peso dei singoli stati possa risultare determinante (più probabilmente in senso negativo per l’attuale amministrazione).
Sarebbe bello poter applicare questo strumento di analisi anche alle prossime elezioni italiane, ma saranno già disponibili i risultati del nuovo censimento?