Su Il Giorno del 17 marzo è uscita una mia intervista sui primi manifesti per le Comunali milanesi. Il metro di giudizio dovrebbe essere l’efficacia e la memorabilità, ma naturalmente la prima cosa che salta all’occhio è la “qualità” grafica e l’originalità…
Milano, 17 marzo 2011 – «Niente di memorabile. Se si facesse tra qualche tempo un sondaggio fra i cittadini il ricordo di queste campagne sarebbe bassissimo». Stronca tutti o quasi i manifesti elettorali già usciti o in uscita Marco Cacciotto, docente di marketing politico alla Statale.
L’effetto generale è negativo?
«Non sono certo manifesti di grande impatto, però bisogna prima capire l’effetto che vogliono provocare, quali sono le strategie che ci sono dietro. Certo, il sindaco uscente tenderà a chiedere una sorta di referendum su quello che è stato finora il suo operato, mentre lo sfidante deve riuscire a rappresentare il cambiamento».
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