Sul Corriere della Sera del 4 febbraio Francesco Verderami evidenzia l’uso dei sondaggi da parte del premier in carica Monti: “…E non c’è dubbio che Monti abbia già fatto uso dei sondaggi, in più occa- sioni. Presentando le liberalizzazioni, per esempio, si è notata una sua pun- tualizzazione sulla riforma, che «sarà pure osteggiata dalle categorie interes- sate, ma piace alla stragrande maggio- ranza dei cittadini». I dati di una ricerca lo confortavano in tal senso. (…). Ma c’è una differenza sostanziale tra il Cavaliere e il suo successore, è la differenza che passa tra il politico e il tecnico, tra la ricerca del consenso e la ricerca dell’assenso, e che consente a Monti di esprimersi anche in modo «politicamente scorretto» (…). E’ l’assenso che interessa al premier. Ogni volta che gli consegna- no i report, Monti sottolinea come sia preoccupato di capire se, e in che misura, un provvedimento abbia prodotto «risultati percepiti» nell’opinione pubblica.
Monti e i sondaggi

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