Negli Stati Uniti travolti dagli scandali, i Repubblicani provano ad attaccare il loro possibile avversario nel 2008 per la presidenza, Hillary Clinton, per le spese sostenute nella campagna elettorale per il Senato appena terminata. Hillary ha speso in un anno trenta milioni di dollari, tra questi: 7 milioni per gli spot televisivi, 1 milione e centomila per il sondaggista Mark Penn, 930 mila a Mandy Grunwald, addetta alle PR, più qualche altro centinaio di migliaia per esperti vari. Mi sembra un argomento piuttosto debole e, in questo caso, mi sento in palese conflitto di interessi: sono cifre che il nostro nascente mercato della consulenza politica può solo sognarsi… Un invito, discutiamo dei costi della politica, ma senza ipocrisie e populismi, il problema non è certo il costo dei consulenti.
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