Così l’America va a scuola di politica

OAKLAND (California) «Mi chiamo Matthew Simmons e vi ringrazio di aver sacrificato il vostro weekend. Cercheremo di divertirci insieme, dimostrando come può funzionare davvero la democrazia. Per i primi venti minuti facciamo conoscenza». Al mio tavolo le presentazioni cominciano: a destra ho Cindy, infermiera in un ospedale di San José, «preoccupata per i tagli di spesa e il peggioramento del servizio sanitario». A sinistra Shanty, ingegnere di software nella Silicon Valley, «reduce da un picchettaggio di protesta davanti alla sede di Google, che vuol trasformare Internet in un monopolio». Siamo un centinaio dentro la sala conferenza presa in affitto presso la Cathedral of Christ the Light di Oakland, nella Baia di San Francisco. Siamo tornati sui banchi di scuola, ma non è catechismo. È un addestramento particolare: qui si formano i militanti di MoveOn, la più potente organizzazione della sinistra americana. Un movimento che per la sua presa tra le nuove generazioni ha contribuito a far eleggere Barack Obama nel novembre 2008; e che oggi non esita a criticare il presidente se tradisce la promessa di cambiamento. Nato 12 anni fa proprio in questa Baia, MoveOn oggi conta 5,1 milioni di iscritti: un miracolo. È dentro gli ingranaggi di questo prodigio che mi sono infilato per un weekend di “formazione di base”. Una Frattocchie americana del XXI secolo (per i più giovani: Frattocchie era la sede della scuola di partito del Pci).
da repubblica 27 agosto 2010

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