Mitterand, trent’anni dopo

Trent’anni fa con la vittoria nelle elezioni presidenziali, nasceva l’era Mitterand. Ad un anno dalle elezioni presidenziali, può ancora rappresentare un modello per il partito socialista francese?
Ad ogni modo qualche riga da “presidente da vendere” di Séguéla: “Metodi americani o no, Mitterand sceglie la modernità. A partire dal suo quartier generale (…) per i tempi piuttosto futurista. (…) uno dei proprietari di Havas , Claude Perdriel si occupa della comunicazione del candidato, senza esitare a far testare gli slogan, quando possibile dalla Sofrès.. E’ il nascente dominio del marketing sulla politica. Ma nei socialisti le resistenze sono tenaci, simili velleità moderniste si scontrano con abitudini consolidate. Lo slogan (…) viene ritoccato dal partito che gli preferisce (…) una bella opera da museo, meravigliosamente intellettuale, estetica incantevole. Ma così lontana dal linguaggio della strada”.
Vi suona familiare?

Una risposta a "Mitterand, trent’anni dopo"

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  1. Spindoctor vorrei chiederLe se a suo parere la Moratti ha fatto bene a impostare la sua comunicazione sulla screditazione dell’avversario. Credo che sia stato come aver tirato qualcosa in cielo e senza scampo ora gli stia tornando addosso.

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