Su Il Sole 24ore un articolo di Donadio sul rapporto tra calcio e politica che include alcune mie considerazioni.
(…) Torna di attualità, allora, il binomio calcio-politica, da sempre uno dei pezzi forti dell’immagine vincente del presidente del Consiglio e leader del centrodestra italiano dal 1994 in poi. Berlusconi ne ha fatto una bandiera e, anche prima della sua discesa in campo, il suo essere presidente del Milan lo ha reso forse più noto e popolare al grande pubblico che il suo impero mediatico e televisivo. (…)
Secondo l’esperto di comunicazione politica Marco Cacciotto «i successi calcistici hanno sempre aiutato l’immagine vincente di Berlusconi, che è la vera colonna portante della sua strategia comunicativa; ma si tratta della costruzione di un’immagine complessiva più che di un effetto diretto sulla raccolta di voti». Secondo lo spin doctor un’importante vittoria calcistica potrebbe avere l’effetto di spingere al voto alcuni elettori solitamente distanti dalla competizione politica ma non certo di influenzare radicalmente la preferenza di chi, pur se tifoso milanista, è un elettore convinto del centrosinistra. «Per Berlusconi – secondo Cacciotto – è più importante evitare gravi sconfitte calcistiche, vendere calciatori importanti e preservare la sua immagine di presidente vincente e capace di spendere per mantenere il suo primato» .
Spindoctor vorrei chiederLe se a suo parere la Moratti ha fatto bene a impostare la sua comunicazione sulla screditazione dell’avversario. Credo che sia stato come aver tirato qualcosa in cielo e senza scampo ora gli stia tornando addosso.
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere pubblicamente sul caso specifico. Ricordo però quanto scritto sul mio libro: “i candidati di maggior successo creano entusiasmo attorno a sé e sentimenti negativi nei confronti degli avversari (si tratti del carattere, dei principi, della competenza o dell’associazione a personaggi poco amati).
Mi sembra si possa dedurre una risposta anche per il caso specifico. Non volevo creare imbarazzo. la seguo sempre a presto.