Ho acquistato il documentario di Deaglio sui presunti brogli elettorali e lo vedrò nel fine settimana. Inutile dire che l’ipotesi è affascinante e che l’estate scorsa mi ero letto il libro di Agente Italiano sullo stessa questione. Ciò che mi ha colpito sui quotidiani di ieri è, da un lato, la sicurezza di Deaglio e, dall’altro, l’intervista di Pagnoncelli a Repubblica.
Deaglio ha dichiarato al Corriere “sono tranquillissimo, non mi vedrà mai intimidito e in ginocchio, so quel che faccio, sono molto coperto (…) se andremo in giudizio porteò testimonianze e prove di quanto affermo”. Pagnoncelli su Repubblica “Un fatto è certo: alle politiche, il crollo delle schede bianche è stato a dir poco anomalo (…) sono diminuite le schede bianche, ma non quelle nulle. E anche questo può dar il fianco a diverse interpretazioni”. Mannheimer, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, ha aggiunto “Francamente non ho la minima idea di come potrebbero esserci stati brogli con le tecniche della nostra modalità di raccolta dei voti. Veramente non vedo come si possa fare». Ma non ha escluso l’ipotesi di brogli: «No, non li escludo. Ho detto solo che non so. A escluderli possono essere solo i giudici e coloro che indagano. Leggendo i giornali mi domando come potrebbe essere fatto. Al tempo stesso, da esperto di questa materia, rilevo che il fenomeno del crollo delle schede bianche è assolutamente anomalissimo. Può essere capitato di tutto. Quindi la mia risposta, sciaguratamente, è non so».
Voi cosa ne pensate? Nel frattempo mi domando come sia possibile che a mesi dal voto non si abbiano ancora i dati ufficiali.
diffido delle teorie complottiste
bel post cmq buona domenica stef
ps…anche x roma non se fa nulal giusto?
Ho visto il film.
Alcuni grafici, come quello della convergenza delle schede bianche da uno spettro di valori che nel 2001 andava da 1 a 10% o quello del progressivo avvicinarsi dei voti della CdL a quelli dell’Unione man mano che lo spoglio procedeva e che i dati confluivano a Roma sono assolutamente sospetti. Aspetto il seguito promesso da De Aglio.
A mio modesto parere credo che dovremmo tralasciare la discussione sulla sostanza (a questa ci sta già pensando la magistratura..) e soffermarci sulla forma…
“Sì, lo stile è importante – tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve” (H.C.Bukowski – che non era proprio un tipo da salotti!!)
dunque..il film (e sottolineo film) di Deaglio l’ho visto ieri e mi ha fatto enormemente piacere leggere stamane sui quotidiani le parole di Amato che non si discostavano molto da ciò che ritengo personalmente sulla faccenda..dunque..perchè proprio un film?..ovvero perchè la scelta di un’opera compiuta ed autoreferenziale? Di un film si può dire che è bello o brutto, oppure – in questo caso ed in pochissimi altri – che si è d’accordo o in disaccordo però tout court, senza poter aggiungere altro..
Senza dilungarmi (inutilmente) oltre..del caso Watergate, a cui tanto ammicca, Deaglio non poteva “copiarvi” lo stile?? Scrivere un paio di articoli su Repubblica (o Diario)..creare il “caso” che avrebbe attecchito alla grande nella nostra dietrologa società..la issue si sarebbe manifestata in modo così dirompente nell’agenda pubblica a tal punto da non poter esser glissata o snobbata da parlamento e governo..giornali avrebbero cavalcato l’onda..altri avrebbe sotterrato Deaglio..ma ciò non toglie che l’arena politica e l’opinione pubblica italiana avrebbero discusso molto e a lungo di “Bianca la scheda scomparsa”..e alle scomode domande o insinuazioni qualcuno avrebbe pur dovuto rispondere!!
Così Deaglio – ripeto, a mio modesto parere – ha perso in partenza, anche sul versante della credibilità!!
Forse la mia idea di “forma” risulterà troppo accademica ed ancorata al livello teorico da studente..ma non ci sarebbe stato più “stile”??