Su IlSole24ore.com una mia nuova analisi sulle scelte strategiche dei due partiti principali e dei principali sfidantiLe ultime due elezioni politiche hanno avuto una caratteristica in comune: il grande vantaggio iniziale di una delle due coalizioni e la progressiva rimonta della seconda coalizione (e in entrambi i casi si trattava della coalizione uscente, vera anomalia italiana). Nel 2001 Rutelli rimontò il notevole distacco che gli veniva attribuito ad inizio campagna arrivando a perdere alla Camera con un margine di circa l’1,40% (quota maggioritaria), mentre Berlusconi nel 2006 ha perso con un distacco dello 0,1% (continua….)
mi permetto di rilevare non soltanto che la competizione è maggioritaria, ma che altrimenti non potrebbe essere, siccome questa legge elettorale, a differenza di quanto sostenuto dai più, è maggioritaria. la frammentazione chiaramente resta (in contesti di frammentazione preesistente i sistemi basati su premi di maggioranza non ne favoriscono infatti la riduzione) ma a livelli simili a quelli dell’era mattarellum. il problema vero è che da anni ci aspettiamo che alla vocazione e alla competizioni maggioritari seguano percentuali di voto maggioritarie…e invece i nostri due partiti maggiori vivacchiano attorno a cifre modeste se paragonate a quelle dei maggiori partiti europei, tanto in democrazie maggioritarie che consociative…che questa sia la volta buona? ne dubito..