I lettori pagano le inchieste

Il progetto si chiama «community funded reporting». Letteralmente giornalismo finanziato dalla rete. E fa capo alla associazione non propfit spot.us. Una realtà nata giusto un anno fa sulla base di un’idea molto semplice: mettere insieme lettori, giornalisti free-lance ed aziende editoriali. Registrandosi sul sito, i lettori possono proporre temi su cui investigare. Ed eventualmente mettere a disposizione una somma con cui finanziare il lavoro dei reporter. Questi, dal canto loro, possono proporre inchieste e raccogliere sostegno dalla community. Infine ci sono le aziende editoriali che, se interessate, possono acquistare l’inchiesta. E in questo modo rimborsare i contributi dei sostenitori. Soldi che, trattandosi di organizzazione no profit, sono deducibili fiscalmente. Nella sua edizione del 10 novembre il New York Times ha pubblicato un’inchiesta della giornalista Lindsey Hoshaw, sull’inquinamento nell’Oceano pacifico. Un servizio finanziato anche grazie a più di cento utenti del sito spot.us che hanno messo insieme 10mila dollari per contribuire all’inchiesta. È la prima volta che un quotidiano del calibro del Times pubblica un lavoro di questo tipo. (da http://www.ilsole24ore.com)

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